Flaminia Bologna
Ad Maiora Semper.
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Classe 2002, sono nel mondo dei cavalli fin dall’infanzia. Per anni ho avuto una visione estremamente tradizionale del cavallo e dell’equitazione: andavo in maneggio, sellavo, montavo e tornavo a casa.
Tutti i miei obiettivi ruotavano intorno all’agonismo, sognavo le Olimpiadi di salto ostacoli, cavalli da milioni di euro e grandi vittorie.
Fin da piccola amavo frequentare i concorsi di alto livello, non mi perdevo mai un’edizione di Piazza di Siena o del Global Champions Tour, sono andata a Parigi più volte per il Saut Hermès e a Dublino per la Coppa delle Nazioni del Dublin Horse Show. Nel 2017 mia madre ha realizzato il mio primo grande sogno, regalandomi il mio primo cavallo, Docento.
Con lui è stato amore a prima vista, nonostante i molti problemi e la caduta che ho fatto la prima volta che ci sono salita, una volta incontrato non sono più riuscita ad immaginarmi con un cavallo diverso da lui.
Avevo preso il brevetto FISE con un cavallo della scuola a tredici anni e con il mio cavallo ero determinata a prendere il primo grado nel giro di poco tempo. Ma con il tempo mi sono resa conto che perseguire quell’obiettivo stava logorando Docento. Lui ormai viveva molto male l’ambiente della gara e le difese, con conseguenti mie cadute erano diventate routine. Ho iniziato ad avere paura di saltare e sono stata travolta da dubbi esistenziali: valeva la pena? Non avevo nessuna intenzione di vendere il cavallo che avevo per comprarne uno più performante, Docento rappresenta per me una promessa a lungo termine. Dal momento in cui l’ho conosciuto gli ho promesso che mai lo avrei lasciato; dovevo rompere la catena di commercianti che lo avevano comprato e rivenduto in giro per l’Europa per tutta la vita. E se non volevo cambiare cavallo, dovevo cambiare io. Ho iniziato a studiare e ad aprire la mente a modi diversi di vivere e vedere i cavalli.
Così ho preso consapevolezza di cosa è un cavallo, di come vede la realtà, dei suoi bisogni, degli effetti che le nostre azioni hanno su di lui. Sono stata invasa dai sensi di colpa, il mio cavallo aveva una bassissima opinione dell’essere umano, e di me.
Il mio scopo adesso è ampliare la mia esperienza e la mia formazione ed essere una professionista che sappia combinare al meglio lo sport con i bisogni del cavallo e la sfera emozionale di cavallo e cavaliere. Sulle mie pagine social condivido riflessioni, esperienze, errori e successi da diversi anni e sono estremamente grata della community che si è creata. Questo sito è il primo passo verso la mia evoluzione professionale, affinché io possa aiutare anche voi ad acquisire maggiore consapevolezza.
Ad maiora semper.
Flaminia Bologna
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